Nameless Music Festival | Il service di AMG

Quattro giorni immersi nella natura incontaminata e in un turbinio di musica: sono stati questi gli elementi che hanno caratterizzato Nameless Music Festival, l’evento di musica elettronica, latina, hip pop e trap che dal 2 al 5 giugno ha animato la Poncia . 

200mila metri quadri di spazio hanno accolto 100mila persone accorse da tutta Italia e non solo durante i quattro giorni di Festival: Europa, Stati Uniti e Australia. 

Le Star della musica internazionale hanno fatto scatenare tutto il pubblico. Tra i nomi di punta della kermesse musicale ci sono stati AfrojackDJ Snake, il rapper americano Lil Pump e Tiesto

Nell’ampio spazio, i tre i palchi sono stati i grandi protagonisti di Nameless Music Festival: Lake Tent, Mountain Stage e Igloo Stage, ognuno dedicato ai tre mondi musicali del festival: l’elettronica, l’hip hop e la musica latina.

Abbiamo chiacchierato con Sergio Cattaneo – Cue Design – , Light e Stage Designer dell’evento che ci ha raccontato il dietro le quinte di un Festival così grande come Nameless: 

Da quanti anni c’è Nameless e da quanto tempo Cue Design se ne occupa? 

Nameless nasce nel da 2014 e con Cue ce ne occupiamo dal 2015, prima come operatore luci, poi come LD e successivamente come anche Stage Design e direzione tecnica. In questa edizione ci siamo occupati di light design e stage design dei 3 palchi, direzione tecnica e coordinamento tecnico in produzione. 

Quanto tempo ci vuole per progettare un festival di questa entità?

I tempi sono differenti in base al tipo di organizzazione. Dal punto di vista artistico si lavora anche con 18 mesi di anticipo se ci orientiamo su artisti molto grandi; per la scelta degli stage i lavori iniziano circa sei mesi prima, in modo da lavorare con i fornitori e ottimizzare il tutto nei primi mesi dell’anno. 

Quali sono state le difficoltà nell’organizzazione e come sono state superate? 

La difficoltà di quest’anno risiedeva soprattutto nella nuova location del Nameless Music Festival, molto più spaziosa e con un prato molto grande. Oltre alle complessità logistiche dovute al nuovo spazio, la complessità è stata preservare l’area verde in vista anche della grande affluenza che ci sarebbe stata, avendo cura del verde che abbiamo abitato per questi giorni.

Qual è il rapporto con AMG e come ha supportato il tutto? 

Non è la prima volta che lavoriamo con AMG, ma è la prima volta che si unisce a noi in questo progetto. E ne siamo molto felici! 

AMG dispone di una mole di tecnologia che in pochi hanno in Italia e avere un unico fornitore (di quantità e qualità dei materiali) per tutte le nostre esigenze, è stato un grande vantaggio. 

Il supporto sul cantiere inoltre è stato fondamentale, con ottimi referenti, disponibili e preparati coordinati dal grande Riccio! 

In quanto tempo sono stati montati i palchi e quanti tecnici sono stati impiegati? 

Le tende entrano circa 2 mesi prima, il layer 1 mese prima e la tecnica 10 giorni prima dell’evento, avendo a disposizione 7giorni per montare tutto. Un super team composto da 4 rigger, 8 elettricisti, 8 tecnici video e 4 tecnici audio. Ringrazio tutta la crew di AMG! 

I materiali impiegati sono stati molti e sicuramente hanno contribuito a rendere così grande il festival. Qual è stata la logica nella scelta dei materiali? 

Sì, di materiali ce ne erano parecchi: 1270 Motorizzati,7 gma, 14 NPU, 600mq di led, 8 cluster, e questi sono solo alcuni dei numeri totali. 

Per quanto riguarda le luci e design ho seguito 3 filoni concettuali diametralmente opposti nei 3 stage. 

  • Stage 1: molti fari ibridi per permettere a tutti i LD ospiti di poter esprimere il proprio show e molte Atomic 3000 per garantire un fascio di luce di grande impatto. 
  • Stage 2: molti Halupix e gabbie concentrate di Raptor, per un linguaggio più Urban. 
  • Stage 3: Led Dinamico e strobo, per ricreare l’ambient da club all’interno dello stage.

Filippo Panella, sound designer Nameless Festival 2022, commenta così la scelta dell’impianto audio. 

Quest’anno il festival ha deciso di usare una nuova location, uno spazio molto grande in mezzo alla natura. Per preservare l’area circostante anche a livello sonoro, ho deciso di avere un PA consistente ma ben direzionato, soprattutto riguardo le basse frequenze. Ho deciso di utilizzare come speaker L’Acoustics, uno standard riconosciuto a livello internazionale. 

Come main c’erano 32 K2 con 8 k1Sub nel back per direzionare meglio le frequenze intorno ai 100hz, 24 sub KS28 e 16 KARA come front fill. La tenda inoltre non è l’ideale per impianti di grosse dimensioni in quanto si rischia facilmente di avere molte rifrazioni. Come banco in sala ho deciso di utilizzare un SSL, il migliore sul mercato a livello di preamplificatori. Questo ha fatto sì che nonostante i fonici dei main artists siano abituati ad usare multitrack per compensare qualche mancanza dei PA, pochi abbiano insertato i “loro” effetti. 

Il risultato finale è stato fenomenale ed apprezzato da tutti gli artisti, da Afrojack a Tiësto.